sabato 7 dicembre 2013

Siete grassi e ve ne lamentate pure?



"Se passaste anche solo metà del tempo in cui vi lamentate di come siete incompresi a fare esercizio il problema non ci sarebbe. E invece state qui a parlare parlare parlare. Come se la cosa riguardasse solo voi. Che fate fuori molte più risorse dei normopeso. Voi che rimanete grassi non per la genetica, no signori, ma perché non riuscite a badare a voi stessi. Voi controllate la vostra vita, non c'è una bacchetta magica che vi dimagrisca. Studiate quali cibi mangiate che vi fanno male, usate Internet! Se vi sforzate sarete più in salute e tutti noi non avremo più questo problema - G."

Questo lungo messaggio ho dovuto tagliarlo nelle parti in cui trascendevi, caro G., perché sono pronto a rispondere a tutto ma poco interessato a rispondere agli insulti. Ho quindi conservato le parti che mi sembrano in qualche modo utili da proporre su queste pagine. Fammi partire dalla genetica. E' vero, non tutto è attribuibile alla genetica. Ma sono più di 250, duecentocinquanta, i geni che in un modo o nell'altro hanno a che vedere con l'intake alimentare, e con l'obesità. Parliamo di meccanismi che regolano il senso di sazietà o l'appetito, di proteine e di recettori cerebrali. A cui possiamo aggiungere molto altro, come i batteri simbiotici nell'intestino, e via dicendo. A te sembra che esista una verità assoluta: se uno è grasso è perché non sa prendersi cura di sé. Ecco, lo dici perché ne sai poco o nulla, e non hai studiato.

Il tuo è il più diffuso pregiudizio sul pianeta relativo ai ciccioni. Bombardato come sei probabilmente da molti anni da pubblicità di prodotti dimagranti, diete e alghe risolutive, abituato a fruire di media nei quali le figure di successo sono quasi esclusivamente normopeso o sottopeso, la tua capacità di valutare la realtà è danneggiata. Tu davvero credi che essere obesi, o rimanere tali, sia sempre una scelta. Sebbene per alcuni lo sia, esiste un intero mondo di cicciofili, per la stragrande maggioranza degli obesi la propria condizione rappresenta una difficoltà. Ma essere obesi non definisce una persona, ed un obeso può essere tale e, contestualmente, essere un genitore eccezionale, una persona felice, attiva socialmente, professionalmente appagata. Può anche essere qualcuno che dà lavoro a tanti come te, che vivono di pregiudizi, e che magari paga molte più tasse di te. Il punto è che non puoi saperlo. Non può dirlo nessuno. L'essere obesi non è infatti una dichiarazione sociale, è invece uno stato dell'esistenza e una componente essenziale dell'identità di un individuo, è cosa molto intima che non può riguardare altri da sé.

"L'obeso non si controlla". Anche questa è una bestialità che gira talmente tanto da essersi infilata nel dna persino dei più attenti normopeso, tanto che ad esempio per un ciccio o una ciccia è assai più difficile di un tempo, oggi, trovare un impiego. Ed è, come avrai ormai capito, un luogo comune destituito di fondamento. Potremmo parlare delle cause genetiche, ambientali e psicologiche legate all'obesità, ma non ne usciremo mai se continueremo a ridurre la complessità dell'individuo ad uno slogan da yogurt.

"Non avremo più questo problema". Dimenticatelo, G.. Sebbene sia auspicabile che un giorno la scienza consenta a tutti di trovare un equilibrio psicofisico capace di affrontare in modo complesso la propria situazione genetica e ambientale e di trovare le migliori risposte a questa in termini di salute, la via è ancora lunga. Molto lunga. Quello che c'è oggi è un grosso problema. Che non è essere obesi, perché questo è eventualmente un problema dei singoli individui, molto personale e insondabile dall'esterno, ma come gli obesi vengono percepiti e il diritto che tu e quelli come te credete di avere di giudicare una persona intera dalla propria forma e di applicare su queste basi una superiorità morale. Questo è il problema, questo è il più grosso ostacolo sulla via della felicità degli individui. Sei tu e la tua ignoranza.

Spero tu rifletta su tutto questo e che la prossima volta, prima di esprimere odio, avrai il buon gusto di studiare.

(fonte immagine)

1 commento: