giovedì 13 marzo 2014

Voler convertire un bullo è come voler imbottigliare il vento?

La diffusione dell'odio e del pregiudizio contro chi è ciccione è tale che la guerra forse è già perduta. Ma se non fosse quella la guerra da combattere?



CCD - Si può fermare un'onda di piena? Si può imbottigliare il vento? Si può trasformare un bullo in una persona consapevole degli altri? Se lo chiedono in tanti in questi giorni sui network adiposi, e non perché si siano registrati episodi di bullismo più cruenti del solito, ma proprio perché è un lento stillicidio quello che cicci e cicce di ogni età affrontano quotidianamente.

Qualche giorno fa Susie Kline cercava di spiegare ai genitori americani perché avere dei figli ciccioni non debba suscitare loro sensi di colpa. "Tutto quello che potete fare è educare, fornire cibo salutare, ma il resto è la genetica, l'ambiente, le questioni economiche... Queste ed altre cose che noi tutti vorremmo poter controllare molto più di quanto in realtà ci sia dato".

Susie descrive la complessità non solo dell'obesità in sé ma anche dell'intero mondo che circonda il bimbo ciccione, auspicando infine che genitori e tutori riescano prima o poi a far quadrato e ad affrontare la sfida più grande, che non è certo solo quella di fornire cibo sano ma quella di cambiare la cultura e azzerare il bullismo. Insieme, dice Susie, si possono ottenere grandi risultati.

A me, come accennavo, sembra che il bullismo anticicci sia talmente incardinato nelle fondamenta della società contemporanea che pensare di cancellarlo sia utopico, sia appunto come voler imbottigliare il vento.

E se ci fosse un modo per imbottigliarlo, invece, il vento?
Si legge su Living400Libs di una ragazza obesa a cena con amici fuori, in un ristorante, e del dover ascoltare per metà del pasto quelli del tavolo accanto sparare a zero sui ciccioni. "Nel microcosmo di quell'ora e di quella stanza, i loro commenti - scrive l'autrice del post - non dovevano necessariamente avere effetti su di me. Le loro opinioni non mi hanno fatto perdere il lavoro o la mia casa. Il fatto che pensino che le persone grasse non siano sexy non cambiava quello che era successo poco prima del pranzo tra me e il mio ragazzo. Ma, allo stesso tempo, le opinioni anti-obesi espresse da quel gruppetto di persone rafforzano la visione sociale dell'odio contro i ciccioni. L'idea che chiunque possa perdere peso, che i ciccioni siano stupidi o non si accettino o siano pigri in quanto non magri, fa sì che una persona con le mie qualifiche sia assunta con maggiori difficoltà. O pagata meno di un collega di pari qualifica. E' anche uno dei motivi per cui molti medici vedono i cicci come pazienti che non seguono le loro direttive, o deficienti perché per propria volontà evitano la magrezza, e via dicendo".

Ecco, forse, il fronte. Dove possiamo tracciare una linea?
I danni del bullismo, dell'odio, dell'ignoranza, della mancata comunicazione della realtà delle cose così come del suo opposto, lo scarso interesse che suscita il benessere degli altri, i danni dicevo sono molto più grandi tanto più giovani ci si espone a questo clima. Ma poi proseguono lungo tutta la vita adulta.

Che importanza può avere quando qualcuno parla in un certo modo dei ciccioni, come quei ragazzi in quel ristorante? A livello individuale non ne ha nessuna, probabilmente. Ma quei pregiudizi, quei luoghi comuni, quell'odio che si rafforzava tra di loro durante un pasto contribuiva alla visione dei ciccioni da parte della società nel suo complesso, era ad un tempo causa ed effetto dell'accondiscendenza generale verso il tiro al ciccione.

Ecco, quindi, che forse siamo arrivati al punto. Il bullo che assale una donna cicciona o un cameriere che ti guarda storto, beh contro questo si può davvero far poco. Pensare di "convertire" ad un livello di umana decenza e consapevolezza chi annega nella discriminazione sarebbe veramente come tentare di infilare il vento in bottiglia. Ma, come auspicava Susie, è invece possibile agire, tutti insieme, perché cambi la "visione complessiva" della società, quella che - a differenza delle parole di uno sconosciuto - già oggi causa così tante sofferenze. Come a dire, quindi, che il vento da imbottigliare non sono i pregiudizi di un estraneo, il vento è la corrente d'aria mefitica che si insinua nelle istituzioni, nei palazzi, nelle scuole, nei condomini, nelle televisioni. Forse è vero, non si può imbottigliare, ma si possono sempre chiudere le finestre e poi parlare, qui, sui social network, per strada, tra gli amici, del perché si è scelto di risparmiarsi quello spiffero assassino.

(fonte foto)

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