martedì 4 marzo 2014

Tevez, un calciatore sovrappeso che spiazza tutti

Su certa stampa e sui social non si fa che mettere in ridicolo chi criticava Tevez per i suoi "chili di troppo". Val la pena dire due cose sulla faccenda



Premetto che di calcio non so alcunché. Da quando smisi di seguirlo, dopo una infanzia pseudoromanista, mi ricordo del calcio solo in occasione dei Mondiali per un qualche peraltro incomprensibile rigurgito paranazionalista. Detto questo, mi è proprio impossibile non parlare di Carlitos Tevez, che mentre scrivo è capocannoniere del campionato di serie A (ha cioè segnato più gol di tutti gli altri) e a quanto leggo osannato giocatore della Juventus. Tevez, infatti, era stato ampiamente criticato perché sovrappeso.

Ora, piombando come un falco sulla questione, approfittando di un fuoriclasse del pallone per scaldare il brodo delle nostre tesi anti-discriminazione, potremmo dire che gli straordinari risultati sportivi del campione argentino dimostrano come la normoforma non garantisca nulla. Non garantisce la salute (si ammalano puntualmente anche i magri, anche delle patologie spesso collegate all'obesità) né garantisce una migliore prestazione atletica (vedi appunto Tevez, ma anche certe olimpioniche della corsa). Quello che invece garantisce la normoforma, ossia una taglia del proprio corpo che aderisca a quella della maggioranza, è l'integrazione.

Tevez, ora osannato a 360 gradi, non è stato facilitato nella sua "inclusione". Anzi. E' stato a lungo nel mirino dei critici, spesso giornalisti sportivi accreditati, proprio per le sue forme abbondanti. Sul campo ha dimostrato che quelli erano pregiudizi.

Ma non c'è solo questo da dire. Accade infatti che Tevez non sia in sovrappeso. Perché il sovrappeso non esiste. Cosa vorrebbe dire "sovrappeso"? Se lo chiedete ad un giornalista sportivo vi dirà che è un peso superiore a quello di uno standard atletico comune, cioè il peso di qualcuno con una massa grassa eccessiva per il compito a cui si sottopone. Ma, come si vede, sono pregiudizi. Se lo chiedete ad un medico non molto aggiornato vi dirà che sovrappeso è quando la massa grassa non supera il 30 per cento del peso corporeo, perché oltre quella percentuale si parla di obesità, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione (alimentazione, allenamento sportivo ecc.).

Se è del tutto risibile l'assegnazione di un "sovrappeso sportivo" a Tevez per - pare - sei chili di "troppo", è ancora più risibile ritenere che a contare non debbano essere né la salute né le prestazioni di un atleta, ma il suo peso. Tanto più in uno sport dove non ci sono differenziazioni per classi di peso.

In più, lasciatemi dire che sovrappeso è una espressione discriminante. Non affermando nulla, viene comunque utilizzata, lasciando intendere uno stato dell'individuo "non conforme", in qualche modo "sbagliato" e "da correggere". Che è come dire che una persona è "sbagliata" per il solo fatto di essere ciò che è. L'anticamera, insomma, di una società totalitaristica.

Come dunque definire la forma di chi non è normoforma? Come "classificare" i nostri corpi? Fosse anche solo per spiegare ad un passeggero normoforma in aereo o in treno che non è colpa dell'obeso che ha a fianco se lui sta stretto nel suo sedile, è colpa semmai di chi il treno lo ha progettato pensando che l'umanità venga prodotta in una sola forma? Ecco, volendo proprio definire in modo non-discriminante le forme dell'umanità potremmo parlare di "forma snella", "snellissima", "tonda" o "molto tonda". Diciamo quindi che il grande Tevez e i suoi sei chili potrebbero rientrare in un "tondina" o "appena tonda" o "quasi tonda". E voi? Quanto tondi siete? Lo siete? Siete "quasi snelli"?

Qui sotto un vecchio video che facemmo per CCD, con una carrellata di campioni tondi, che potremmo consigliare ai giornalisti sportivi di cui sopra:



(fonte foto)

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