mercoledì 26 febbraio 2014

La ciccia è negli occhi del medico che ti guarda

Il pregiudizio allontana molti medici da una diagnosi, e molti pazienti dalla cura. La più grave delle discriminazioni veste un camice bianco e uno stetoscopio



Qui non si parla di insulti, di pregiudizi. Qui si parla della peggiore discriminazione, della protervia dell'ignoranza che entra persino in certe stanze della medicina e la trasforma. Luoghi in cui è la forma del corpo del paziente a determinare la diagnosi. Spero che i medici che leggeranno questo sconvolgente - ma non unico - racconto, possano trarne spunti di riflessione. Di mezzo c'è il senso del loro giuramento, del senso stesso della loro professione, cose che alcuni di loro dinanzi ad un individuo obeso sembrano dimenticare. Con conseguenze devastanti. Ecco cosa scrive PF su un un sito dedicato e sul caso di Sclerosi Multipla di suo marito:

"Mio marito è grasso. E' stato un bambino grasso e ora è un adulto di 185 centimetri con un peso che varia tra i 130 e i 150 chili. Non è solo grasso. E' grassissimo. Mio marito è sempre stato aggraziato e coordinato, veloce e molto forte. Ancor oggi, può sollevare 130 chili sulla panca per dieci volte senza grande sforzo. Con la sorpresa di molti diversi medici, è sempre stato in buona salute, con un buon colesterolo, pressione arteriosa e glicemia.

Fino a cinque anni fa, quando mio marito ha perduto i colori. Poteva ancora vedere, ma non i colori. Dopo quattro ore da un oculista è emersa una diagnosi preliminare: Sclerosi Multipla. Gli è stato consigliato un neurologo che gli ha detto che "devi perdere peso". Non ha chiesto altri esami né menzionato la Sclerosi Multipla. Mio marito, demoralizzato, ha visto un altro medico che lo chiamava "ciccione" e poco dopo la sua visione è tornata normale. Così ha ignorato quella diagnosi ed è andato avanti.

Poi, tre anni fa, sono iniziati i sintomi gastrici. Non poteva mangiare. Poteva elaborare i liquidi, ma i solidi li vomitava tutti (venne fuori poi che era grastroparesi, una paralisi dello stomaco che porta all'impossibilità per il cibo di raggiungere gli intestini. Un sintomo frequente con la Sclerosi). E' andato dal suo medico curante, che era estasiato dal vedere che mio marito aveva perso 12 chili. Il fatto che ad ogni pasto vomitasse pare non fosse importante. La cosa che contava è che stava perdendo peso.

Nel corso di quattro mesi, mio marito aveva perso 50 chili. Non poteva più camminare. I suoi piedi bruciavano, stava perdendo sensibilità alle dita e i suoi denti erano un disastro a causa dell'acido gastrico. Dottore dopo dottore tutto questo veniva ignorato, si guardava solo a quanto fosse meraviglioso che mio marito stesse perdendo tutta quella ciccia.

Una sera sono tornata a casa e ho trovato mio marito svenuto sul pavimento in un lago di sangue. Quel vomito costante gli aveva danneggiato l'esaofago. Il medico di emergenza era inorridito. I piedi che bruciavano? Neuropatia da deficienza vitaminica. Alcuni dei suoi denti avevano un ascesso. Mio marito stava morendo, e questo era il primo medico ad interessarsene. Ho pianto lacrime di gioia nel trovare qualcuno che sembrasse interessarsi a lui.

E' stato il medico di emergenza ad ordinare una risonanza magnetica e un prelievo spinale. A causa delle dimensioni di mio marito, il prelievo è stato fatto con un fluoroscopio perché non potevano sentire bene le sue vertebre. Il medico che ha fatto il prelievo era arrabbiato con mio marito perché è grasso. Dopo averci detto che non aveva l'ago della giusta dimensione lo ha usato lo stesso e da allora mio marito ha anche seri problemi alla schiena (mai avuti prima).

Ed ecco che viene fuori: mio marito aveva in tutti questi anni la Sclerosi Multipla. Il peso non ha alcun rilievo in questa patologia. Non ci sono correlazioni tra le due cose. Se uno qualunque dei suoi medici avesse visto oltre la sua dimensione, avrebbe potuto evitargli il danno cronico ai nervi. Il suo stomaco ancora dà grandi problemi, e stiamo spendendo migliaia di dollari per i suoi denti. Ogni giorno è un dolore, ogni giorno una battaglia. Ma, ecco, almeno non me l'hanno ucciso.

Grazie per l'ascolto".

(fonte foto)

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