giovedì 9 gennaio 2014

Udite udite, la prima serie di webvideo italiani contro la discriminazione!



Una ragazza si sposta per farlo passare, un altro ridacchia guardandolo, una palestra che per lui diventa luogo di tortura sociale. "Lui" è l'ancora sconociuto protagonista di una sorprendente serie di video youtube, una webserie italiana che sta per essere pubblicata e che punta a combattere la discriminazione contro gli obesi, in particolare tra i ragazzi delle scuole. Una novità assoluta nel nostro paese.

Stiamo parlando di ben ventitre puntate a cura della torinese Erreics Onlus che saranno online a partire dal 22 gennaio e che affrontano la discriminazione contro l'obesità scartando a priori il punto di vista clinico che abbiamo spesso stigmatizzato su queste pagine, affrontandola invece sotto il profilo antropologico e culturale.

"La webserie Fatti più in là - mi ha spiegato Rosa Revellino, Responsabile comunicazione di Erreics - è stata girata all'interno di un istituto di Torino, l'IPSCTS C.I Giulio, assieme ai ragazzi. Come si può vedere dal trailer, è girata in soggettiva. Sebbene più difficile da realizzare, l'occultamento del protagonista consente di far sì che solo nel finale del racconto, delle puntate, si svelerà di quale genere di discriminazione stiamo parlando". Va detto anche che averlo girato in soggettiva consente a chi guarda di immedesimarsi immediatamente nel "protagonista occulto" dei filmati, e anche questo permette di cogliere le molte sfumature che gli autori hanno voluto metterci dentro: non insulti plateali, ma movimenti del corpo, atteggiamenti generali, sociali e individuali, che presentano in modo puntuale e sottile quanto sia difficile la vita per i ragazzi e le ragazze obese nelle scuole.

Un lavoro che dal trailer è apparso subito di grande impatto. "Le puntate - ci ha spiegato Revellino - sono collegate tra di loro, con un meccanismo narrativo che porta da una all'altra attraverso le scelte che il o la protagonista compie". Prendere una borsa per andare in palestra o lasciar perdere? Evitare il solito dramma dello spogliatoio oppure farsi coraggio e procedere? Le scelte porteranno a sviluppi narrativi diversi.

L'aspetto più interessante della webserie è che sembra studiata per suscitare nei ragazzi un nuovo modo di vedersi dall'esterno. E non parlo dei soggetti obesi, ma di chi invece spesso senza rendersene conto discrimina, e rende la vita così difficile a molti coetanei, invariabilmente aiutandoli a integrare l'obesità nella propria identità. Per gli adolescenti con una ponderalità superiore alla media, che siano maschi o femmine, la vita a scuola è difficilissima. Molti ricorderanno, per citare giusto l'episodio più noto, come solo alcuni mesi fa una ragazzina di 12 anni abbia tentato di togliersi la vita buttandosi dal balcone perché sottoposta al bullismo scolastico per la propria obesità.

Erreics quindi ha il merito, dal mio punto di vista, abituato come sono all'assoluto deserto italiota, di portare al centro gli aspetti sociologici, antropologici appunto, dell'obesità. E di farlo con un occhio tanto alla prevenzione quanto all'informazione. Revellino spiega quanto scarsa sia l'informazione tra i ragazzi relativi ai disturbi alimentari come anoressia o bulimia, di quanta imprecisione ci sia e di come spesso persino chi non soffre di questi disturbi venga sbeffeggiato per questo. Sull'altro lato, come ben sa chi segue questo blog, la ricerca ha dimostrato che chi viene assediato e criticato perché è obeso (o perché viene fatto sentire tale, evidentemente), ha molte più probabilità di diventare obeso. L'obesità è una questione identitaria, come diciamo da sempre su queste pagine, e l'identità soprattutto quando si è giovani è fortemente condizionata dalle opinioni di chi ci circonda.

"Il risultato è stato inaspettato - dichiara invece Elvira Larizza, presidente di Erreics - la partecipazione emotiva di questi ragazzi al tema delle tante discriminazioni, di sesso, genere, spazio, linguaggio... a cui sono sottoposte le persone obese ci rende ottimisti sul futuro e sul recupero di una cultura della non discriminazione".

Sebbene nel gruppo di lavoro di Erreics vi siano anche un medico e una nutrizionista, spiega Revellino, l'intero approccio al problema non è clinico, il che consente di focalizzarsi sulle vere cause della discriminazione, su cosa implica per la felicità dei ragazzi e sulla loro crescita, su quanto ostacoli la prevenzione dell'obesità stessa.

Erreics ha realizzato questa webserie dopo aver vinto il bando regionale che dispone di fondi europei mirati proprio alla lotta contro tutte le discriminazioni, focalizzando in questo caso la propria iniziativa su quella ai danni degli obesi. L'associazione, che ormai da molti anni propone questi temi, più recentemente anche grazie alla collaborazione delle istituzioni provinciali, si rivolge nello specifico proprio alle scuole. A loro propone un approccio più ampio del solo approccio medico, spesso l'unico adottato dalle ASL preposte.

Il trailer della webserie, di cui si parlerà in una conferenza il 30 gennaio alle ore 10 presso il Cinema Massimo 1 di Torino, verrà diffuso anche sulla metro del capoluogo piemontese. Eccolo qui sotto, la serie sarà invece disponibile a questo indirizzo: youtube.com/fattipiuinlaweb:

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