domenica 27 settembre 2009

L'obeso costa un tanto al chilo

Potrebbe sembrare paradossale ma l'essere quello che si è ha un costo sociale che può essere misurato e, così facendo, si può scoprire quanto costi a ciascun italiano far sì che i cittadini di questo paese siano quello che sono.

A dirlo, questa volta, è la voce autorevole del professor Giuseppe Turchetti, docente di economia e gestione delle imprese alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, un economista che ha stabilito il costo sociale degli obesi, ossia quanto pesano sulla spesa nazionale, in particolare quella sanitaria, i ciccioni e le ciccione d'Italia. Ben lungi dal rappresentare la complessità della questione, cosa che richiederebbe un approccio umanistico e sociologico, addentrandosi nell'antropologia della forma umana e nello studio della pubblicità, dei media e delle lobby del dimagrimento, Turchetti spiega che a livello internazionale (Italia, UE, USA), gli obesi costano 1700 euro più degli umani che obesi non sono. Tutto questo viene definito costo sociale quando si tratta, invece, della misurazione dell'incidenza di una specifica forma fisica nei conti economici di un paese, l'aggettivo "sociale" potrebbe indurre a ritenere che si tratti di qualcosa di diverso dai soli numeri, per cui sarebbe assai più esatto definire questa misurazione alla stregua di qualsiasi altra valutazione economica di questo livello, robe come la valutazione del peso sulle tasse dei single delle famiglie con bambini, robe che lasceremmo volentieri ad altri, se non fosse che in questo caso contribuiscono a discriminare gli obesi.

Il come lo si vede nel come l'Adnkronos tratta l'argomento: associa ai freddi calcoli di Turchetti i numeri dell'Istat per determinare che non solo più del 6 per cento della spesa sanitaria italiana riguarda cittadini obesi o sovrappeso, ma che se questi non esistessero ogni italiano risparmierebbe fino a 138 euro. Lungi da noi voler affermare che i bambini non debbano esistere, anzi sono un tesoro da proteggere, ma è senz'altro vero che tagliare i costi delle scuole provocherebbe un grosso risparmio e che quindi senza bambini risparmieremmo molto di più.

Un paradosso, evidentemente, ma forse utile per cogliere l'assoluta inutilità della misurazione del peso economico del ciccione, in quanto non è possibile sommare capre e cavoli, e così cittadini che condividono la forma ma la cui vita è sempre del tutto diversa, gli uni dagli altri, e così tra le altre cose la quantità di tasse pagate, i posti di lavoro generati (dobbiamo far davvero l'elenco degli imprenditori obesi?) e via dicendo.

Se questo non bastasse, è offensivo che venga misurato un aspetto secondario, quello economico, della vita e della personalità di milioni di persone, con una valutazione che contribuisce a marginalizzare ulteriormente i loro diritti di individuo, personalità assai più complesse e orizzontali di quanto possa essere contenuto da considerazioni che immolano libertà, individualità e complessità sull'altare di una semplificazione numerica assassina.

Se è tollerabile che un economista metta in mostra le proprie misurazioni, che speriamo siano accompagnate anche da una contestualizzazione della loro marginalità, è molto meno digeribile la leggerezza con cui i media continuano a trattare la questione. Quello dell'Adnkronos è solo l'ultimo caso dei tanti che si leggono ogni giorno, alcuni dei quali già documentati da questo blog.

Update

Con tristezza leggo solo ora il comunicato stampa ufficiale della Scuola di Turchetti. Tristezza non perché vi si legge desiderio di combattere il malessere di tanti ma perché traspare una sostanziale incapacità di cogliere l'ampiezza della questione obesità.

3 commenti:

  1. se non erro negli States questo è già successo e le assicurazioni si rivolgono agli obesi nei termini di "se sei causa del tuo mal, noi non ti rifondiamo e piangi te stesso"

    credo succeda nel caso di infarti, di problemi alle articolazioni ecc ecc: se la causa è da imputarsi all'obesità allora loro non pagano oppure vorrebbero non farlo e l'hanno proposto.

    erro?
    ne sai di più?

    ciao!!

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  2. So che volevano farlo anche in Danimarca ma poi hanno lasciato perdere. Negli Usa sicuramente robe così le fanno.

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  3. In realtà non ne so nulla, so che negli USA le assicurazioni si muovono in modo molto spregiudicato da questo punto di vista, ne parlava anche Obama qualche giorno fa, quindi immagino che lì almeno per ora funzioni proprio così.
    Da noi le cose vanno diversamente perché il Servizio Sanitario Nazionale funziona su direttrici e con principi del tutto alieni agli States.

    In generale trovo che sia importante evitare qualsiasi discriminazione sulla base dell'identità della persona, mentre forse potrei ammetterli, ma obtorto collo, per certi vizi.

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